Madri e figlie. Isabella Milbanke e Ada Byron.

Isabella e Ada

I loro soprannomi sono legati inequivocabilmente al sapere matematico: Lord Byron chiamava la moglie Isabella: “Regina dei parallelogrammi”, mentre Charles Babbage definì Ada: “Incantatrice dei numeri”.

In un’ epoca in cui i grandi poeti si ribellavano alle regole imposte dalla società Napoleonica, George Byron conduceva una vita “anti convenzionale” in cui ebbe tre figlie da tre donne diverse, tra cui la sorellastra Augusta Leigh.

Isabella Milbanke (1782-1860), donna colta, amante delle scienze e della matematica, lasció Il marito appena scoprì  che costui l’aveva tradita con una corista, poco prima del parto.

Ada Byron (1815-1862) non conobbe mai il padre, perché i suoi genitori si separarono poco dopo la sua nascita.

Isabella volle per Ada una educazione scientifica rigorosa per evitare che seguisse le orme paterne.

Fin da piccola, la bambina dimostrò di essere dotata di notevole intuizione e dimostrò una grande passione per la matematica, la geografia e il calcolo.

Fu istruita da illustri istitutori privati tra cui  la grande matematica Mary Somerville, considerata la “regina della scienza ottocentesca” e da Augustus De Morgan, divenuto famoso per i suoi teoremi che fondarono la logica matematica.

Ada aveva una salute cagionevole, fin da bambina soffriva di forti mal di testa ed era succube della severità della madre, ma era dotata di una grande determinazione e portò avanti i suoi studi con passione, non esitando a scrivere a scienziati famosi per chiedere loro suggerimenti e consigli.

A 18 anni conobbe Charles Babbage, ingegnere e matematico di Cambridge e si entusiasmò per le ricerche dello studioso, che stava lavorando da anni alla progettazione della “macchina analitica”, l’Analytical engine, primo prototipo di computer meccanico.

Studiò la macchina e fu proprio lei, ad inventare il primo algoritmo per  programmarla gettando così le basi dell’informatica.

La madre fu sempre presente nella vita di Ada, anche quando la giovane sposò Lord Lovelace King e ebbe tre figli. Non poté peró impedire che la figlia ereditasse dal padre un talento visionario e un’ idea poetica della scienza, che le fecero ipotizzare che la macchina da calcolo avrebbe potuto elaborare simboli, come note o disegni, oltre che numeri. Un progetto che sarebbe stato realizzato un secolo dopo, con l’invenzione dei software.

Lady Milbanke si prese cura  della figlia fino alla fine, quando Ada morì, a soli 38 anni, per un terribile cancro alle ovaie.

Un bell’esempio di come un rapporto madre-figlia, sicuramente non facile, abbia comunque permesso ad entrambe di essere fino in fondo se stesse ed esprimere i propri talenti.

*Per approfondire: “Scienziate nel tempo. Più di 100 biografie”, Ledizioni, Milano 2023.

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