Giorno: 23 marzo 2023

FRANÇOISE D’EAUBONNE:la pioniera dell’ecofemminismo.

Nata a Parigi il 12 marzo 1920, Françoise d’Eaubonne cresce in un ambiente profondamente caratterizzato dal conservatorismo religioso: il padre, Étienne Piston d’Eaubonne, è un membro del movimento progressista cristiano Le Sillon e la madre, Rosita Martinez Franco, è figlia di un rivoluzionario carlista.

Trascorre l’infanzia nella città di Tolosa, cercando un clima più favorevole alla salute di suo padre, costantemente malato a causa dei gas tossici inalati durante la Prima guerra mondiale. Dal 1936 al ’39 segue con partecipazione gli eventi della Guerra civile spagnola e la sua famiglia accoglie esuli fuggiti alla dittatura di Franco. Il suo talento per la scrittura si rivela precocemente, quando vince il premio della casa editrice Denoël per il miglior racconto under 13. Dopo aver terminato gli studi universitari da autodidatta, aderisce alla Resistenza francese contro il nazifascismo e pubblica, durante la guerra, la prima raccolta di poesie: Colonnes de l’âme, edita da Lutétia nel 1942.

Nel 1944 s’iscrive al Partito comunista, che lascerà pochi anni dopo per una forte dissonanza sulle tematiche dell’ecologismo, del femminismo e della differenza sessuale.

Negli anni seguenti, persegue contemporaneamente la sua carriera letteraria e il suo attivismo politico: essendo rimasta sola con la figlia dopo il divorzio dal marito nel ’44, decide di affidare la bambina ai nonni, per potersi concentrare sulla costruzione di un percorso professionale. L’episodio mette in luce, nella vita privata di d’Eaubonne, quanto la maternità costituisca per i paradigmi sociali un ostacolo spesso insormontabile all’affermazione lavorativa della donna.

Una vera rivoluzione interiore per d’Eaubonne è rappresentata dalla pubblicazione del saggio Il secondo sesso di Simone de Beauvoir: la lettura del libro le consente di osservare la sua esperienza di donna sotto una lente completamente diversa, e da quel momento la filosofa si assesta su un nuovo centro di gravità da cui analizzare l’esistenza.

Ispirandosi proprio a de Beauvoir scrive il suo primo saggio femminista nel 1951, Le complexe de Diane: un’opera in cui, partendo dalla classicità, analizza le questioni storiche e culturali che hanno portato all’esclusione delle donne dalla politica e in cui introduce inoltre l’idea di una bisessualità originaria e del genere binario come costrutto sociale. La sua formazione politica di stampo marxista emerge chiaramente nel testo, dal momento in cui intreccia inesorabilmente la lotta femminista alla lotta di classe e il destino delle donne come parte di una rivoluzione collettiva. Nel periodo successivo continua a scrivere romanzi, saggi e poesie, che arricchiscono una vastissima produzione, di oltre cento pubblicazioni.

È nel 1971 che si avvicina definitivamente alla lotta per i diritti delle donne e delle persone omosessuali, partecipando alla fondazione del Mouvement de Libération des Femmes (Mlf) e Front Homosexuel d’Action Révolutionnaire (Fhar), il primo movimento rivoluzionario che unisce sotto la stessa sigla gay e lesbiche francesi, che, tra l’altro, dà anche un forte impulso alla nascita del Fronte Unitario Omosessuale Rivoluzionario Italiano (F.u.o.r.i). Nello stesso anno prende parte al Manifeste de 343, una dichiarazione pubblicata sulla rivista Nouvel Observateur, in cui 343 donne ammettono di aver avuto un aborto, rischiando di andare incontro a dure conseguenze penali: il manifesto dà un’importante scossa al dibattito sulla legalizzazione dell’interruzione volontaria di gravidanza e sul diritto di scelta.