
A volte a marzo l’aria diventava calda.
Ali d’aprile sorridevano al campanile,
il chiarore del tempo muoveva dolcemente
i giardini delle case e i giardini del sangue.
Gli alberi sfuocavano. Poco oltre, le labbra di agrifoglio
delle fanciulle baciavano quel vento amoroso
e i merli si annidavano tra il sambuco e l’edera.
Ma era ancora inverno nei giardini del sangue:
come bambini che si svegliano di notte e piangono,
erano stati cullati con i racconti della paura.
Nei giardini del sangue la primavera era
una freschezza sterile. Il tempo, non sempre cupo,
serbava la luce dei dolci giorni nei calici maturi
e a poco a poco fiorirono gli anni della sua estate.
A volte, entro marzo, l’aria ritornava calda.
(da Kiparíssia, 1980)
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Maria Àngels Anglada i d’Abadal (Vic , 9 marzo 1930 – Figueres , 23 aprile 1999), poetessa, scrittrice e saggista catalana.
Laureata in Filologia Classica, coltivò la critica letteraria, con particolare attenzione alla letteratura catalana e italiana e alla mitologia greca.
La sua poesia è opera di sintesi tra classicismo e modernità.