
“Non voglio imparare a non aver paura,
voglio imparare a tremare.
Non voglio imparare a tacere,
voglio assaporare il silenzio da cui
ogni parola vera nasce. Non voglio
imparare a non arrabbiarmi, voglio
sentire il fuoco, circondarlo di
trasparenza che illumini quello che
gli altri mi stanno facendo e quello
che posso fare io. Non voglio accettare,
voglio accogliere e rispondere.
Non voglio essere buona, voglio
essere sveglia. Non voglio fare male,
voglio dire: mi stai facendo male, smettila.
Non voglio diventare migliore, voglio
sorridere al mio peggio. Non voglio essere un’altra, voglio adottarmi tutta intera. Non
voglio pacificare tutto, voglio esplorare
la realtà anche quando fa male, voglio
la verità di me. Non voglio insegnare,
voglio accompagnare. Non è che voglio così, è che non posso fare altro”.
[Chandra Livia Candiani, “Il silenzio è cosa viva” – Einaudi 2018]
Chandra Livia Candiani (Milano 1952) è poetessa e traduttrice di testi buddisti, tiene corsi di meditazione e conduce seminari di poesia nelle scuole elementari, nelle case alloggio per malati e per i senza tetto.
“Il silenzio è cosa viva“, da cui é tratta la poesia è un bellissimo libricino in cui la poetessa Candiani ci conduce verso il silenzio per scoprire che, guarda caso, è proprio lì che scorre la vita.
Ho letto queste pagine in cui ho riscoperto la pace e la voglia di ascoltare il silenzio, soprattutto di questi tempi e in un mondo di schiamazzi e troppe parole, perché serba un pezzo di noi.