
Esplorò in barca vela il Mediterraneo fino a quando, a 23 anni, abbandonò le regate e cominciò a viaggiare con la compagna Annemarie Schwarzenbach dall’Europa all’ Afghanistan .
Ella Maillart (1903-1997) era nata a Ginevra, padre commerciante di pellicce, uomo di vedute liberali e madre di origine danese, appassionata di sport. Da ragazzina si distinse nello sci, nella vela e fondò a 16 anni il primo circolo femminile di hockey su ghiaccio della Svizzera francese.
Era appassionata di mappe, avventure e viaggi in terre lontane e diventò una grande esploratrice, scrittrice e fotografa.
Nel 1932 attraversò da sola il Turkestan russo, vivendo con le tribù nomadi locali. Al suo ritorno raccontò il viaggio nel libro “Vagabonda nel Turkestan”.
Nel 1939, con la compagna Annemarie Schwarrzenbach, (un’anima fragile e tormentata in fuga da un matrimonio di facciata e con una dipendenza dalla morfina), inquieta scrittrice, fotografa e giornalista, viaggiò dalla Svizzera all’Afghanistan a bordo di una Ford. (Foto)
Si lasciarono a Kabul, proseguendo ciascuna per la propria strada.
Ella Maillart raccontò quell’avventura nel libro “La via crudele. Due donne in viaggio dall’Europa a Kabul”, definendola “un viaggio più psicologico che geografico”.
Annemarie pubblicò “La via per Kabul, Turchia, Persia, Afghanistan 1939-40”; morì due anni dopo in Engadina poco più che trentenne, per le ferite dovute a una banale caduta da bicicletta
Negli anni successivi, Ella Maillart fece trekking per 8 mesi da Pechino lungo la Via della Seta, si trasferì in India durante la Seconda Guerra Mondiale, prendendo lezioni spirituali dai grandi maestri e a 91 anni intraprese l’ultimo viaggio della sua vita, fino a Goa.

Morì a Chandolin nel 1997 in Svizzera, all’età di 94 anni, dopo aver testimoniato con la sua vita che il corretto equilibrio si può trovare a contatto con le popolazioni semplici e primitive: i nomadi, i montanari, i marinai.
Le sono stati dedicati numerosi libri e il film “Ella Maillart: Double Journey” del 2015 che racconta le tappe salienti del viaggio in Afghanistan e India, documentato attraverso i diari, le fotografie e i filmati in 16mm.