Giorno: 31 ottobre 2022

Il soffitto di cristallo: una barriera spesso infrangibile. Le ultime elezioni politiche ci hanno dimostrato il contrario.

È abbastanza incredibile come le donne che si proclamano fieramente dalla parte delle donne non riescano ad esserlo con quelle che non la pensano come loro. Che poi sarebbero anche quelle che non la pensano come me… Lo dico in maniera più semplice: non sono politicamente schierata a sinistra.

E questo mi fa un po’ vergognare, e un po’ arrabbiare. Anzi, sinceramente, mi fa più arrabbiare che vergognare perché la parte politica che ha prodotto la prima donna capo del Governo di questo Paese dal tempo di Cornelia (e dei sui figlioli) è quella parte politica che fino a ieri, fino a quando Giorgia Meloni non ha fatto tintinnare la campanella, è sempre stata additata come la più maschilista e retrograda, quella che le donne le vuole chiuse in cucina, meglio se a fare il ragù o a rammendare i calzini.

Dall’altra parte, invece, ci piazzavamo noi, gli illuminati delle Quote Rosa e delle pari opportunità sbandierate come manifesti di politici intenti. Ma quello erano e quello sono rimasti: stendardi di intenzioni caduti alla prova dei fatti perché io mi rifiuto di credere, ma mi rifiuto davvero (e con un po’ di ragion veduta) che a sinistra non ci fosse una donna da Congresso. Magari una un pelo più carismatica di Letta e Zingaretti, una capace di riportare la sinistra in quei luoghi che storicamente le appartengono e che, no, spiace ricordare, non sono i salotti e le sdraio di Capalbio o le piste da sci di Cortina.

Magari una che non venisse soffocata dal veteromaschilismo della sinistra, quella di ieri e di oggi, quella che si inventa le Quote Rosa perché se non le imponi di dare spazio alle donne non glielo dà, quella che se non le ricordi tutti i giorni che le pari opportunità sono necessarie all’economia del Paese molto più che tre manovre finanziarie sangue sudore e lacrime, se lo scorda che nemmeno un novantenne smemorato.

Magari servisse di lezione ai paladini del femminile in luogo di un convenzionale maschile, alle pasionarie della A in luogo della O, agli ultras degli asterischi e della e rovesciata. Magari servisse di lezione a quanti (e soprattutto quante) oggi parlano di un tetto di cristallo sfondato e lo fanno col rammarico di non averlo fatto con la propria testa quel buco sul tetto.

Perché il punto che ancora una volta sfugge alla sinistra è che l’essere donna non è stato l’ariete usato da Giorgia Meloni per conquistare il potere, il vero ariete di Giorgia Meloni è stato il partito che non ha battuto ciglio nello scegliersi una donna come segretario perché, alla prova dei fatti, si meritava quel posto più di un uomo.