Giornata della memoria, se questa è una donna. La storia di Norma Cossetto.

Il 10 dicembre 1943 i Vigili del Fuoco di Pola, al comando del maresciallo Harzarich, recuperarono la salma della ragazza: era caduta supina, nuda, con le braccia legate con il fil di ferro, su un cumulo di altri cadaveri aggrovigliati.

Aveva entrambi i seni orribilmente pugnalati ed altre parti del corpo sfregiate. La salma della povera Norma fu composta nella piccola cappella del cimitero di Castellerier. Dei suoi diciassette torturatori, sei furono arrestati e obbligati a passare l’ultima notte della loro vita a vegliare sul cadavere della loro vittima, su quel corpo martoriato che essi avevano seviziato sessantasette giorni prima, nell’attesa angosciosa della morte certa.

Soli, al cospetto della vittima della loro barbara bestialità, con il peso enorme dei loro rimorsi, caddero, all’alba, fucilati a colpi di mitra. La vita e  soprattutto la morte di Norma – o meglio le ragioni delle violenze subite e del suo martirio – continuano ad essere oggetto di interpretazione politica, in particolare il suo presunto legame con il fascismo.

Ricerche d’archivio avvalorano, di contro, la tesi del totale disinteresse di Norma per la politica attiva. Come tante altre centinaia di donne e uomini infoibati, Norma Cossetto è stata uccisa perché colpevole di abitare un’area geografica oggi divisa tra Italia, Slovenia e Croazia.

In questo senso la figura di Norma e la sua rilevanza storica si devono leggere storicamente e politicamente perché questa giovane donna è una delle tante vittime della “pulizia etnica” che nel 1943 e nel 1945 sconvolse queste aree di confine per opera del maresciallo Tito e dei Comunisti.

Ed è ingiusto e vergognoso che in Italia, nella consueta, annuale “Giornata del ricordo”, non si faccia cenno a questi episodi così tragici   del nostro passato. Evidentemente ci sono  ancora molti italiani che preferiscono ignorare e far cadere nell’oblio questa pagina tristissima, orribile e vergognosa della storia comunista.

Intanto, nel 2005, il Presidente della Repubblica Italiana Carlo Azeglio Ciampi, ha attribuito a Norma Cossetto il riconoscimento della medaglia d’oro al valor civile.

Su Norma Cossetto è stato realizzato anche un film dal titolo “Rand Land” (Rosso Istria) nel 2018.

Estate del 1943. Il 25 luglio Mussolini viene arrestato e l’8 settembre l’Italia firma quell’armistizio separato con gli angloamericani che condurrà al caos. L’esercito non sa più chi è il nemico e chi l’alleato. Il dramma si trasforma in tragedia per i soldati abbandonati a se stessi nei teatri di guerra ma anche e soprattutto per le popolazioni civili Istriane, Fiumane, Giuliane e Dalmate, che si trovano ad affrontare un nuovo nemico: i partigiani di Tito che avanzano in quelle terre, spinti da una furia anti-italiana. In questo drammatico contesto storico, avrà risalto la figura di Norma Cossetto, giovane studentessa istriana, laureanda all’Università di Padova, barbaramente violentata e uccisa dai partigiani titini avndo la sola colpa di essere Italiana e figlia di un dirigente locale del partito fascista.

Proprio per questo fare memoria non può essere un pretesto per riattizzare odi e rancori ma per avere presente l’obiettivo che quanto accaduto non debba più accadere. In un’epoca di tentazioni di nuovi nazionalismi questo è un film che, anche grazie alla sua qualità spettacolare, può contribuire a far riflettere come questi possano facilmente degenerare nell’odio più cieco, ricordando il passato per costruire un futuro diverso.

https://www.mymovies.it/film/2018/red-land-rosso-istria/

@paola

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