Rosa Parks e la ribellione alla segregazione razziale… era il primo dicembre 1955!

cq5dam.web.738.462Rosa Parks nel 1956 (Getty Images)

Era il primo dicembre 1955

 

Era il primo dicembre del 1955 e, dopo il suo gesto, il Paese non sarebbe più stato la stesso.

Rosaparks

Dai primi anni ’40, Rosa Parks si avvicina al movimento anti segregazione.

Ne ha 42 di anni quando, al termine di una normale giornata di lavoro, sale su un autobus per fare ritorno a casa. A Montgomery, in Alabama, la segregazione è dura da scalfire.

I posti sono divisi in base al colore della pelle. Non essendoci sedili liberi nel settore riservato ai neri, Rosa Parks si siede in una delle file “comuni”, dove però i bianchi hanno – per una legge cittadina – la priorità.

Dopo poche fermate, sale sul bus un passeggero bianco. L’autista chiede alla donna di cedere quel posto. Lei si rifiuta. Niente proteste violente e urla. Rosa Parks dice semplicemente “no” e resta al suo posto.

Il conducente decide allora di fermare la corsa e di chiamare due agenti, che salgono a bordo e la arrestano.

Pochi mesi prima, sempre a Montgomery, una studentessa sedicenne, Claudette Colvin, era stata protagonista di un episodio molto simile. Senza però avere le stesse ripercussioni. Questa volta, invece, l’arresto di una donna nera che si era rifiutata di cedere il posto sull’autobus a un uomo bianco innesta reazioni nuove.

Il giorno stesso, nella città dell’Alabama si verificano i primi scontri. Alcuni leader del movimento, tra i quali Martin Luther King, si riuniscono per organizzare azioni di protesta.

Il risultato è il Montgomery Bus Boycott: i cittadini di colore si rifiutano di salire sui mezzi pubblici. Il boicottaggio dura più di un anno e s’interrompe solo con l’abrogazione della legge sulla segregazione.

Nel 1956, infatti, i casi di Rosa Parks e Claudette Colvin spingono i bus di Montgomery fino alla Corte Suprema, che giudica la segregazione incostituzionale e conferma la decisione dopo il ricorso dello Stato dell’Alabama e del comune di Montgomery.

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Diventata uno dei simboli dei diritti civili, Rosa Parks ha sempre ricevuto il tributo dei leader, a partire da Martin Luther King fino a quello del primo presidente afroamericano, Barack Obama.

È stata però presa di mira dai sostenitori della segregazione che l’hanno più volte minacciata di morte.

Dopo il suo rifiuto, Rosa Parks non riesce a trovare lavori stabili, tanto che all’inizio degli anni ’60 è costretta a trasferirsi a Detroit, dove trova un impiego, sempre come sarta.

Dal 1965 al 1988 è segretaria di John Conyers, membro del Congresso.

Solo nel 1999, durante la presidenza Clinton, ha ricevuto la Medaglia d’oro del Congresso, la maggiore onorificenza civile degli Stati Uniti.

Proprio a Detroit vivrà gli ultimi anni della sua vita, prima di morire, il 24 ottobre 2005, all’età di 92 anni.

“Credo che siamo qui sul pianeta Terra per vivere, crescere e fare il possibile per rendere questo mondo un posto migliore in cui tutte le persone possano godere della libertà”.  (Rosa Parks) 

“I believe we are here on the planet Earth to live, grow up and do what we can to make this world a better place for all people to enjoy freedom”.