Di recente riflettevo sul fatto che spesso, nelle conversazioni, ma più in generale nelle situazioni che quotidianamente mi trovo a vivere, viene fatta una distinzione tra l’essere uomo o donna.
Non fraintendetemi, niente che possa essere considerato razzismo o maschilismo. Gesti all’ordine del giorno, come dover portare la valigia più pesante o le buste della spesa, che gli uomini si sentono in dovere di compiere, o la convinzione che sia meno pericoloso per un uomo tornare a casa da solo la notte.
Il caso ha poi voluto che questa mia riflessione fosse accompagnata dalla casuale scoperta delle opere di Kelly Reemtsen, artista statunitense che nel 2013 si è trovata per la prima volta ad esporre anche in Italia, per la precisione a Venezia.
I suoi dipinti rappresentano figure femminili elegantemente vestite con abiti a palloncino, scarpe e gioielli che ricordano la vivacissima moda degli anni ’60.
La particolarità di queste figure, dipinte sempre dal busto in giù, risiede però negli improbabili oggetti che l’artista ha deciso di mettere in mano alle sue donne.
Asce, seghe elettriche adornate di brillantini, cesoie, pale, cric e quant’altro, per mostrare i due lati della donna contemporanea, che può essere elegante e femminile, e allo stesso tempo occuparsi anche dei lavori più duri, quelli per intenderci che di solito “spettano” agli uomini.
Donne emancipate, che non vogliono essere considerate il sesso debole, ma che sono fiere della parità che le femministe hanno acquistato con tanta fatica anche per loro negli anni ’70.
Eccezioni a parte, credono che ognuna di noi possa, e anzi debba, identificarsi nelle opere di questa artista.
La femminilità è il tema su cui si concentra il lavoro dell’artista di Los Angeles Kelly Reemtsen.
Non esiste contrasto fra le donne e i loro nuovi strumenti, esse sono a proprio agio e li portano in modo casuale come se facessero parte del loro look sfizioso.
In questo modo l’artista vuole indagare le contraddizioni della donna moderna, la cui figura non è più circoscritta al suo vecchio ruolo domestico, bensì è coinvolta in prima persona anche in quelli che prima erano deputati esclusivamente all’universo maschile.
Il suo libro “I’m Falling” (2013) ha vinto l’Independent Spirit Award e il Independent Publisher Books Award 2014.
Kelly Reemtsen, classe 1967, è un’artista americana nata a Flint in Michigan. Ha studiato Fashion Design e Pittura alla Central Michigan University e alla California State University di Long Beach. Dopo gli studi Kelly ha lavorato in una galleria d’arte fino a quando è riuscita a guadagnarsi da vivere vendendo i suoi pezzi. “Sono molto incerta sulla parola ‘artista’, non mi definisco tale, preferisco usare il termine pittrice”.
Ispirata dai colori e dalle forme moderne, Kelly è considerata una grande pittrice contemporanea. Nella sua ultima serie si è concentrata nel creare dei dipinti di donne eleganti caratterizzate da gonne a cerchio colorate e abiti vintage con la unica particolarità che queste donne, senza volto, maneggiano martelli e utensili elettrici.
Anche se gli abiti indossati dalle figure di Reemtsen ricordano lil personaggio televisivo di June Cleaver negli anni 1950, i suoi soggetti sono completamente diversi grazie ad un particolare contesto spaziale o temporale, e agli sfondi bianchi che sono fittamente strutturati.
Un’artista che, per quanto contemporanea sia, ha saputo leggere il femminile attraverso le battaglie che hanno fatto le Donne ❤