Giulietta Masina: una donna lontana dagli stereotipi del suo tempo.

Raccontare un personaggio così importante come Giulietta Masina renderà ogni mia parola troppo riduttiva… ma ci proverò lo stesso!

All’anagrafe si chiama Giulia Anna Masina ed è nata a San Giorgio di Piano in provincia di Bologna, il 22 febbraio 1920. Il papà Gaetano è violinista e professore di musica, la mamma Angela Flavia Pasqualin, maestra. È la primogenita a cui seguono Eugenia e due gemelli Mario e Maria. Nel 1925, Giulia va a far visita per alcuni mesi agli zii materni, Eugenio Pasqualin e Giulia Sardi, che vivono a Roma in via Lutezia. I suoi zii sono un po’ fricchettoni, amanti dell’arte del teatro e della musica, viaggiatori d’Europa. Una volta, durante una serata a teatro, si dice che lo zio Eugenio abbia fatto salire la nipote sul palco e da vicinissimo le abbia indicato un famoso signore di nome Luigi Pirandello. 

Dopo la morte prematura di zio Pasqualin, Giulietta si trasferisce a Roma per tener compagnia a sua zia. Viene iscritta al collegio delle suore Orsoline dove frequenta il ginnasio e il liceo. Qui emerge la sua passione per la recitazione: si diletta come attrice nel teatro dell’istituto. Si iscrive all’università di Roma, alla facoltà di Lettere Moderne, e inizia a recitare agli spettacoli dell’università.  Silvio d’Amico addirittura vuole convincere Giulietta ad iscriversi all’Accademia d’Arte Drammatica di cui è presidente, ma per volere della zia, prima di dedicarsi alla recitazione, sua nipote deve laurearsi. Inizia a lavorare in radio con la compagnia teatrale dell’EIAR. Proprio negli studi dell’EIAR, nel 1942, conosce Federico Fellini con il quale si sposa un anno dopo.

Nel 1945, finita la guerra, riesce a laurearsi. Continua a recitare per il teatro dell’università nello spettacolo Angelica, scritto e diretto da Leo Ferrero, in cui recita al fianco di Marcello Mastroianni. Nel 1946 Giulietta inizia la sua carriera nel cinema grazie alla comparsa, nel celeberrimo capolavoro di Roberto Rossellini, Paisà. Nel 1948 avviene il suo primo vero esordio nel cinema grazie al ruolo nel film di Alberto Lattuada, Senza pietàGrazie al suo talento inestimabile e al genio di Federico Fellini, la notorietà di Giulietta Masina come attrice raggiunge i vertici mondiali con i suoi magistrali ruoli in Lo sceicco bianco (1951), La Strada (1954), Il bidone (1955), Luci del varietà (1950), Le notti di Cabiria (1957), Giulietta degli spiriti (1965), Ginger e Fred (1985).

La Strada di Fellini vince nel 1957 l’Oscar come miglior film straniero. L’anno dopo la stessa sorte spetta alle Notti di Cabiria che riceve l’oscar per miglior film straniero nel 1958. Ad annunciarlo è Fred Astaire e a ritirarlo è proprio lei, Giulietta.

Le interpretazioni attoriali di Masina sono innumerevoli ed ognuna ha segnato in modo imponente la storia del cinema italiano. Oltre ai film di Fellini ne cito alcuni: Persiane chiuse (1951) di Luigi Comencini; Cameriera bella presenza offresi…(1951) di Giorgio Pàstina; Europa ’51 (1952) di Roberto Rossellini; Fortunella (1958) di Eduardo De Filippo; Nella città d’inferno (1959) di Renato Castellani  in cui recita con Anna Magnani; Sogni e bisogni (1985) di Sergio Citti.

In cella:

Giulietta Masina non è stata solo una grande attrice e la moglie di Fellini, nonostante la loro storia d’amore abbia legato le loro vite in un mito indissolubile. Dal 1966 al ’69 fu la seguitissima conduttrice del programma radiofonico “Lettere a Giulietta Masina” di cui successivamente venne pubblicato il libro. Una singolare personalità fa di lei una donna lontana dagli stereotipi del suo tempo. Giulietta è anche la prima Godwill ambassador woman dell’Unicef e per questo ha girato tutto il mondo.

Parlare di Giulietta Masina senza parlare di Federico Fellini è praticamente impossibile. Quando si sono conosciuti lei aveva 21 anni: “Sembra un fachiro, somiglia a Gandhi. E’ tutt’occhi, occhi profondi, inquieti, indagatori– diceva Giulietta. È un peperino piccolo piccolo, mi piace tanto, mi fa tanto ridere” diceva lui di lei. Era il 1942 quando negli studi radiofonici di Via delle Botteghe Oscure negli studi dell’EIAR si registra una puntata di “Le avventure di Cico e Pallina”. Qui avviene il fatidico primo incontro tra l’attrice e il regista. Giulia Masina (ribattezzata Giulietta da Fellini stesso) è la voce del personaggio Pallina, Federico Fellini è uno degli autori. Fellini avrebbe voluto fare un film del suo racconto radiofonico e per questo si chiede se la voce di Pallina sarebbe potuta essere anche il volto del personaggio. Il film però non si è mai fatto ma loro diventarono marito e moglie solo nove mesi dopo. 

Come racconta Francesca Fellini, nipote dei due, in un’intervista  i giovani sposini non fanno viaggi di nozze ma vanno in un teatro in cui ricevono una sorpresa da un caro amico. Il caro amico è Alberto Sordi che appena entrano fa fermare lo spettacolo e appena si accendono le luci annuncia: “cari amici caro pubblico stanno per entrare due amici che  si sono appena sposati, celebrateli e ricordate che di loro sentirete presto parlare”. È stato profetico Alberto Sordi dato che nei successivi cinquant’anni, non solo di matrimonio, Giulietta e Federico hanno rappresentato il cinema italiano nel mondo.  Come già detto l’Oscar come miglior film straniero per La Strada, ritirato da Giulietta, è solo il primo di una lunga serie di successi.

Nel 1945 i due hanno un figlio, Pier Federico, purtroppo morto appena dodici giorni dopo la nascita. Anni dopo Giulietta ha affermato: “Non aver avuto figli, ci ha fatto diventare figlio e figlia dell’altro, così ha voluto il destino”. Giornali, interviste e storie raccontate sottolineano costantemente le diversità caratteriali di Fellini e Masina. Lui schivo, di poche parole, riservato e sempre ironico, lei entusiasta della vita, determinata, fumatrice incallita. Molti sono inoltre i pettegolezzi che girano intorno la loro storia d’amore e raccontano le numerose, ma comunque insignificanti, scappatelle di Fellini. Giulietta non ha mai perso la sua comprensione e integrità al riguardo, perché tanto alla fine per lui esisteva solo lei.

Una volta il grande regista dichiarò “Giulietta mi è parsa subito una misteriosa persona che richiamava una mia nostalgia di innocenza. Vi è una parte di incantesimi, magie, visioni, trasparenze la cui chiave è Giulietta. Mi prende per mano e mi porta in zone dove da solo non sarei mai arrivato”. E un’altra volta: Il nostro primo incontro io non me lo ricordo, perché in realtà io sono nato il giorno in cui ho visto Giulietta per la prima volta”. Come dimenticare il commovente Oscar alla carriere che Fellini ha ricevuto nel 1993 per mano di Marcello Mastroianni e Sofia Loren, in cui Giulietta non riesce a smettere di piangere non solo per l’emozione ma soprattutto perché quell’Oscar è dedicato a lei.

Giulietta Masina muore il 23 marzo 1994, all’età di settantatré anni, per un tumore ai polmoni, cinque mesi dopo la scomparsa di Fellini avvenuta il 31 ottobre 1993. Come richiesto prima di morire, il trombettista Mauro Maur  ha suonato il tema musicale di Nino Rota in La Strada  ai suoi funerali. Lei è stata seppellita a Rimini, vicino a Federico, con l’abito da sera di paillettes che indossava la notte degli Oscar. Tra le mani una foto di lui sorridente ed una rosa rossa.

Fonte: freeda