Elsa Morante e le protagoniste dei suoi romanzi

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Il 18 agosto 1912 nasceva la scrittrice romana entrata nella storia della nostra letteratura. I suoi celebri romanzi ci fanno scoprire figure femminili che ancora oggi sono di grande attualità. Il 25 novembre 1985, in una clinica romana moriva Elsa Morante. Negli ultimi anni di vita aveva perso l’utilizzo delle gambe in seguito a un intervento chirurgico, circostanza che l’aveva spinta, nel 1983, a tentare il suicidio aprendo i rubinetti del gas.

Due anni più tardi, un nuovo passaggio in sala operatoria le è fatale: la grande scrittrice muore all’età di 73 anni, due anni dopo aver pubblicato Aracoeli, ultimo dei quattro romanzi che erano valsi all’autrice un ruolo di primissimo piano nella storia della letteratura italiana.

Nata a Roma il 18 agosto 1912, iniziò a dedicarsi alla scrittura fin dall’adolescenza. I suoi scritti vennero presto notati dal critico Francesco Bruno, che la spinse a pubblicare i suoi scritti su diverse testate.

Terminato il liceo, andò a vivere da sola e si iscrisse alla facoltà di lettere, ma la precaria situazione finanziara la costrinse ad abbandonare l’università. Nel 1941 pubblicò la raccolta di racconti Il gioco segreto, il suo primo libro, e nello stesso anno sposa Alberto Moravia.

Il loro matrimonio durerà fino al 1941, anno in cui i due si allontanarono l’uno dall’altro. Nel frattempo, Elsa ha pubblicato i romanzi Menzogna e Sortilegio e L’isola di Arturo. Il romanzo successivo esce nel 1974, ed è quello della consacrazione definitiva: La storia.

Due anni più tardi cominciò la stesura di Aracoeli, purtroppo il suo declino fisico era ormai prossimo e di questo la stessa autrice ne era consapevole. Mi piace, perciò,  ri- scoprire assieme a voi altr*le figure femminili, che furono protagoniste dei suoi romanzi.

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La protagonista di Menzogna e sortilegio, il primo romanzo della Morante è Anna, narrata dalla voce della figlia Elisa. Anna, figlia di un nobile decaduto, si innamora perdutamente del proprio cugino, ma ignora l’amore del marito Francesco, che a sua volta, decide quindi di consolarsi con la prostituta Rosaria. Il romanzo è basato tutto sulle atmosfere e sulle sensazioni che nascono da questi triangoli incrociati, alimentati da sogni folli e impossibili, che possono condurre solo a un fallimento sociale e sentimentale.

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Ne L’isola di Arturo, il personaggio femminile più importante è Nunziata. Il padre del protagonista Arturo la prende in moglie anni dopo la morte della prima moglie. Tra Arturo e Nunziata passano pochi anni di età, e questo dà vita a una tensione irrisolvibile fatta di affetti taciuti e soffocati. Pur non essendo protagonista, Nunziata si rivela un personaggio fondamentale nel percorso di crescita del protagonista, che solo col tempo riuscirà a comprendere l’ambiguità dei sentimenti che prova per la matrigna.

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Ida Ramundo è la protagonista femminile del capolavoro di Elsa Morante, La storia…È una maestra di scuola elementare timida e sottomessa, fragile, trasandata. Di origini ebree, vedova e madre del figlio Nino, rimane incinta dopo essere stata violentata da un soldato tedesco (il romanzo è ambientato nella Roma della Seconda guerra mondiale). La storia segue le vicende di Ida e dei suoi figli dal 1941 al 1947: un’epoca che lascerà un segno indelebile sulla salute della donna, costretta non solo a sopportare la difficile situazione famigliare, ma anche a celare le sue origini ebree per sfuggire ai rastrellamenti di nazisti e fascisti.

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Aracoeli non è solo il titolo del quarto e ultimo romanzo della Morante, ma anche il nome della protagonista, madre di un omosessuale, Vittorio Emanuele. Quando apriamo il libro, Aracoeli è morta e Vittorio Emanuele è un quarantenne insoddisfatto della propria vita che decide di indagare e ripercorrere la storia della sua famiglia per capire meglio la personalità della madre, rievocando un rapporto esclusivo e a tratti asfissiante.

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Quattro romanzi in una vita, due raccolte di poesie, due racconti. La Morante non ha mai voluto lasciarsi condizionare dal tempo, che detestava. L’unica cosa che le faceva davvero orrore era la vecchiaia, doversi ritrovare lei — eterna ragazza — nel corpo sformato e raggrinzito di una vecchia. Ma sapeva che le parole, loro, sono sempre adolescenti. E che i suoi libri non sarebbero invecchiati mai.