L’anno che verrà…

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L’anno che verrà (e la sensazione che qualcosa di bello possa ancora inaspettatamente accadere).

“Non è meraviglioso quando pensi che ti possa accadere ancora qualcosa di bello, qualcosa che non ti aspetti?”.  Ne parlavo con una mia carissima amica. Già: “ancora”.

Che possa capitare – ancora – qualcosa di bello, qualcosa che non ti aspetti…  Forse parlavamo solo di quella sensazione – aerea, magica, ubriacante – che è quella dei vent’anni, di quando sei innamorato, di quando parti per un viaggio lontano.

Ma è proprio questo che desidero, per l’anno che verrà: la sensazione leggera, lieve, irrazionale, che qualcosa di bello possa ancora accadere, qualcosa di bello che non ti aspetti e che non riesci neppure a immaginare. Qualsiasi cosa… Non amore, non solo.

Un tocco di bacchetta magica in un mattino qualsiasi, all’angolo di una strada qualsiasi.

E mentre ci penso, mi vengono in mente altre strade; mi viene in mente chi per strada ci vive, nelle periferie crudeli delle metropoli, in un campo profughi in Siria, o le strade sconosciute delle bambine rapite in Nigeria perché andavano a scuola e mai più tornate e  le strade dove tante donne hanno subito stupri, violenze e morti.

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Anche per loro, irrazionalmente o forse razionalmente, la speranza che qualcosa di bello possa inaspettatamente accadere. Non è retorica: è solo gratitudine per tutto quello che abbiamo, nel nostro piccolo angolo di mondo. Voglia di aiutare e non dimenticare gli altri, quali che siano le loro strade. E speranza che l’anno nuovo porti leggerezza, polvere di stelle, audacia e magia.

Auguri a tutti: ci rivedremo qui nel 2018!