Giorno: 7 dicembre 2016

Émile du Châtelet, una delle donne dimenticate dalla storia!

emilie_du_chatelet

“Non posso vivere senza questa signora che ammiro come fosse un grand’uomo e amico più fedele e più rispettato. Ella comprende Newton; ella ha in odio la superstizione, in una parola, mi fa felice”. (Voltaire)

Se vogliamo ricordare il Settecento, e in particolare il “Secolo dei lumi”, ci vengono subito alla mente tutte le più grandi menti di quel periodo che hanno apportato un grande balzo verso la modernità… Ma sono tutte maschili! Ci fu, invece, una donna che brillò nella prima metà del ‘700, per la propria intelligenza e cultura, tanto da superare molti dei suoi contemporanei, che è stata purtroppo ricordata dalla storia solo come l’amante di… Questa donna è Émile du Châtelet.

Gabrielle Émile Le Tonnelier de Breteuil nacque a Parigi nel 1706, sotto il regno di Luigi XIV, da un’illustre famiglia aristocratica, dedita alla cultura e al sapere. Émile non deluse le aspettative della sua famiglia e  studiò il latino, l’italiano, l’inglese, la matematica, la letteratura, il teatro e, cosa non comune per una donna, addirittura si occupò di politica.

“Innamorata delle scienze fisiche e delle teorie di Leibniz e di Newton, le studiava con un rigore tale da fare arrossire gli altri intellettuali”.

Émile, oltre alla cultura e all’intelligenza univa anche fascino e bella presenza tale da essere molto amata e molto corteggiata. Nel 1725 andò in sposa ad un aristocratico, Louis Marie Florent du Châtelet (1727 -1793), un marito molto accomodante per lo spirito libero nella mente e nel corpo di Èmile, che non perse occasioni di avere relazioni extraconiugali. Questo fino all’incontro con Voltaire nel 1733. Francoise-Marie Arouet (1694 -1778) era in quel periodo già popolarissimo e affermato, “uno degli esponenti di punta del movimento dei philosophes“, lui era un quarantenne ambizioso, lei una donna della brillante societá. E così divennero subito amanti.

Ma, diversamente da altri amanti, Voltaire fu il primo a riconoscere nella persona di Émile una posizione non inferiore alla sua, sia sul piano intellettuale che su quello sessuale. Nel castello di Cirey (appartenente al marito), gli amanti discutevano davanti a una tazza di caffè, mangiavano e poi si dedicavano ai loro studi, cenavano e leggevano poesie.

(altro…)