Lea Avizedek è una delle pittrici che si è dedicata a ritrarre figure femminili con estro e fantasia.
Le poche notizie che si trovano su di lei qui in Occidente dicono che sia nata a Gerusalemme da una famiglia ortodossa che da cinque generazioni vive in Israele, dedicandosi (sin da giovanissima) al disegno e alla pittura, e dimostrando un talento e un tratto che la critica ha paragonato a quello di Toulouse-Lautrec.
Combinando gesso, tempera, matita o acquarello, Lea Avizedek dà forma a donne delicate ed eteree, assolutamente irresistibili al nostro sguardo. Sono donne solitarie, pensose, intente a leggere, a riposare, o in compagnia di amiche e familiari femminili, immerse nella natura e vibranti di vita.
Ed eccone alcune, festose come fanciulle rinascimentali: è un’esplosione di colori, una Primavera gioiosa, colma di fiori e di azzurro, di vestiti color pastello e capelli sciolti.
Le donne di Silhouette, intente alla cura o alla raccolta di rose, tingono di rosso carminio e di arancio tutta la scena.
E queste tre donne non fanno venire in mente le Brontë come le dipinse anche il fratello, con le loro crinoline e coi capelli raccolti? L’opera, d’altronde, si intitola Three sisters.
In Woman talk il modo in cui le figure femminili si piegano, si curvano, si chinano per scambiarsi confidenze fa parte del mondo femminile, di quella condivisione profonda e affettuosa di gesti, parole ed emozioni che le donne creano fra loro sin da bambine, nel circolo delle amiche del cuore e che conservano nel tempo. Quella sorta di complicità che le rende uniche.
E poi ci sono i momenti di lettura, meditazione, che per Lea Avizedek, sono invece momenti solitari. Il gruppo sparisce, e sulle tele splendono donne dallo sguardo concentrato, inesistente, o evitante lo spettatore, come accade ogni qualvolta l’anima ha bisogno di ritirarsi in se stessa, lontano da tutto e da ogni persona.
Lea Avizedek ha detto della propria pittura: “Cerco di rappresentare le donne come esseri umani pieni di calore e di amore. La mia vita entra nella mia arte. Nulla di ciò che dipingo è una bugia”.
E in questo sta la capacità di Lea … quello di rendere manifesta al mondo l’essenza più vera, gioiosa e indipendente dell’animo femminile, che affascina e parla alla parte più profonda di noi.