“Donne…” Quante volte abbiamo sentito questa parola pronunciata con sufficienza, magari scherzosamente (o anche no!), per liquidare un discorso portato avanti da un uomo? In un mondo in cui si dice ci sia la parità dei sessi (spesso solo apparente o per mera convenienza), la donna rimane spesso circondata da un alone di pregiudizio, accusata di luoghi comuni ormai superati, e nel peggiore dei casi, vista come un essere inferiore al proprio corrispettivo maschile.
Per fortuna, un altro detto comune é: “Dietro un grande uomo c’é sempre una grande donna”. Certo, le femministe (me compresa!) più agguerrite possono giustamente ribattere che le grandi donne possono essere grandi anche da sole, senza dover vivere all’ombra del proprio compagno, ma la frase in sé é positiva .
La sua origine é incerta: alcuni la attribuiscono alla nota scrittrice Virginia Woolf, altri la ritengono ben più antica, risalente all’epoca dei latini, poiché un loro proverbio diceva: “Dotata animi mulier virum regit”, cioè “Una donna provvista di coraggio (di spirito) sostiene e consiglia il marito”.
Comunque che siano latini o la Woolf ad aver coniato questa espressione, entrambi hanno ragione. Lasciando da parte esempi di coppie che vivono in simbiosi in ambiti più disparati, un esempio perfetto si può trarre da una figura molto diversa, quella di Tahita King.
Moglie del celeberrimo re degli horror Stephen King, é anche lei una scrittrice di talento, sempre rimasta alle spalle del marito come popolarità, ma soprattutto per sostenerlo nei momenti difficili… perché una cosa é certa: King non sarebbe mai diventato uno degli autori più pagati e famosi del mondo se sua moglie non gli fosse stato accanto. Nel libro che racconta il suo percorso e la sua carriera, intitolato”On Writing:: autobiografia di un mestiere“, King stesso ha spiegato che gli inizi nel mondo dell’editoria non sono stati affatto facili per lui. Per anni non ha fatto altro che appendere a un grosso chiodo conficcato nel muro, quasi volesse “impallarli”, decine e decine di racconti rifiutati e mai pubblicati.
Preso dallo sconforto per i numerosi tentativi andati a vuoto, l’autore cestinò (di sua iniziativa) anche un romanzo scritto a metà, oramai rassegnato a rinunciare al suo sogno.Era ancora giovane e si era sposato da poco, in più aveva problemi economici perché era riuscito a diventare insegnante dopo anni di lavori mediocri e sottopagati… insomma era al limite! Probabilmente lo era anche Tahita. (altro…)