Sono una donna di Joumana Haddad

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Sono una donna
Nessuno può immaginare
quel che dico quando me ne sto in silenzio
chi vedo quando chiudo gli occhi
come vengo sospinta quando vengo sospinta
cosa cerco quando lascio libere le mani.
Nessuno, nessuno sa
quando ho fame quando parto
quando cammino e quando mi perdo,
e nessuno sa
che per me andare è ritornare
e ritornare è indietreggiare,
che la mia debolezza è una maschera
e la mia forza è una maschera,
e quel che seguirà è una tempesta.
Credono di sapere
e io glielo lascio credere
e io avvengo.
Hanno costruito per me una gabbia affinché la mia libertà
fosse una loro concessione
e ringraziassi e obbedissi.
Ma io sono libera prima e dopo di loro,
con loro e senza loro
sono libera nella vittoria e nella sconfitta.
La mia prigione è la mia volontà!
La chiave della mia prigione è la loro lingua
ma la loro lingua si avvinghia intorno alle dita del mio
desiderio
e il mio desiderio non riusciranno mai a domare.
Sono una donna.
Credono che la mia libertà sia loro proprietà
e io glielo lascio credere
e avvengo.

Joumana Haddad

La proprietà di un essere umano è sempre una “proprietà in concessione”, se l’essere umano è poi donna… Anni di abusi di potere sul sesso ritenuto debole, più o meno palesi, hanno fatto sì che l’istinto animale di difesa e libertà, sviluppasse nelle donne una sorta di capacità di fuga, fisica e mentale, una capacità di difesa sulla distanza, distacco e sorpresa.
***
Joumana Haddad poetessa, scrittrice, giornalista libanese (Beirut, 1970), Attraverso i suoi scritti tenta di costruire un ponte fra Oriente e Occidente, la cui distanza è oggi segnata dagli scontri ideologici e politico-religiosi.
 

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